lunedì 23 novembre 2009

Disney di natale Fan Art

Il Disney di Natale non poteva mancare (ringraziamenti agli artisti della Fan Art)



http://www.youtube.com/watch?v=v_Z9Cj6vdLw





http://www.youtube.com/watch?v=HYbtcu5trXk

cartoline musicali natalizie


ridere, ridere, ridere

Questo video di un hippo ballerino cantato alla napoletana è proprio forte



e se serve c'è anche il link dove l'ho trovato:
http://www.youtube.com/watch?v=h9RZaZHuGTU

Credo che la musica sia basata sulla canzone il "Katalicammello" dello Zecchino d'Oro

Tempo di NATALE

Tenpo di NATALE!!! domenica prossima comincia l'avvento e una nostra collega ha messo sul suo blog dei video natalizi.

Ergo mi unisco alla salutare tendenza, cominciando col linkarvi la geniale iniziatrice:
http://settenote-ele.blogspot.com/2009/11/aspettando-natale.html
e continuando in seguito con strenne varie.

In primis un dedica ai nostri amici domestici:



http://www.youtube.com/watch?v=ZMkQgfu7ju0

lunedì 16 novembre 2009

Narrativa - Tommaso Tutto naso

Salve, ho deciso di pubblicare sul mio blog il racconto che ho scritto per il Laboratorio di Sviluppo della Creatività per l'Integrazione.

Fatemi sapere che ne pensate e magari aggiungete i vostri.




Laboratorio dello Sviluppo della Creatività per l’Integrazione
Gruppo E


TOMMASO TUTTO NASO

Tommaso era un bravo bambino, molto buono, delicato e sensibile.
Forse non era un genio, anzi, era un poco ingenuo; ma era giudizioso e si impegnava in quello che faceva, soprattutto se riteneva che fosse qualcosa di utile o di importante. Era anche abbastanza curioso e gli piaceva scoprire cose nuove. Di conseguenza andava bene a scuola, pur non essendo uno né uno dei più bravi, né uno che passava tutto il suo tempo sui libri.
Sarebbe stato anche un bel bimbo se non fosse stato per un particolare: aveva un naso grosso, ma davvero molto grosso e anche un po’ buffo.
Nel complesso, Tommaso aveva tutti le qualità per essere un bimbo molto simpatico; purtroppo aveva cominciato a vergognarsi del suo naso enorme, soprattutto perché un gruppetto di coetanei lo prendevano sempre in giro per via del suo nasone.
Storpiavano il suo nome in vari modi quali “Tonnaso”, “Tonnasone” o “Tonnaso tutto naso”, facendo continui (e sciocchi) riferimenti al suo naso e al suo aspetto in generale.
Uno tra i peggiori era il paragone con la proboscide di un elefante, arrivando a sostenere che era proprio fatta male perché non riusciva a raccoglierci le noccioline. Dopodichè estendevano il paragone alle altre parti di Tommaso: le orecchie, la stazza , il carattere e così via.
E guai se se il povero Tommaso protestava o reagiva a queste velenose bugie, perché si divertivano ancora di più e potevano anche picchiarlo. Tutto questo, naturalmente, lo facevano in gruppo e quando erano sicuri di non essere visti da chi avrebbe potuto punirli, perché chi si comporta in questo modo è solo un prepotente; e i prepotenti, in realtà, sono dei vigliacchi. In effetti, la loro vittima era bella robusta e magari non avrebbero osato tanto se avessero dovuto affrontarla lealmente, uno alla volta.
Purtroppo, quegli sciocchi avevano scelto un bersaglio timido e sensibile, colpendolo per giunta in un punto debole: lui aveva un nasone.
Così Tommaso, pur sapendo razionalmente che ciò che dicevano e facevano era sbagliato, cominciò a detestare il proprio naso e, poco alla volta, tutto di sé in generale.
Cominciò ad avere poca stima di sé e a non badare agli odori, buoni o cattivi che fossero, né a prendersi cura di sé: iniziò a trascurare l’igiene personale e a vestirsi in modo sciatto; arrivò persino a comportarsi in modo sgarbato e ad allontanare gli amici. Tanto, pensava, lo avrebbero comunque preso in giro per il suo orrendo, enorme, ridicolo nasone.
In tutta questa storia, però, chi soffriva di più era proprio il naso di Tommaso.
Non solo non gli piaceva come veniva trattato dagli altri e quello che pensava il suo proprietario di lui, ma era anche dispiaciuto che per causa sua Tommaso soffrisse tanto.
E così, né Tommaso né il suo naso si erano accorti di avere un olfatto molto sviluppato, ciò che in realtà era una preziosa qualità. E soffrivano inutilmente.
Un giorno Tommaso, leggendo un libro di fiabe di Gianni Rodari, trovò una storia in cui un naso abbandonava il suo posto sulla faccia del suo padrone, con un riferimento a una storia simile scritta da un famoso autore russo per adulti, Gogol.
Al naso piacque l’idea: via il problema, via il dolore e niente più maltrattamenti o sensi di colpa per se stesso e per Tommaso.
Così, in una calda notte d’estate, mentre Tommaso dormiva, il naso raccolse tutto il suo coraggio, si staccò dal suo posto e si ritrovò sul cuscino, accanto al viso del bambino.
Arricciandosi e contorcendosi, dilatando e chiudendo le narici e persino soffiando, il naso cominciò a muoversi lentamente sul guanciale, fino a quando avvertì qualcosa di diverso nell’aria attorno a sé. Per lui, che da tempo aveva smesso di prestare attenzione agli odori circostanti, la sorpresa fu tale che si fermò di botto, e fu un bene; era giunto alla fine del guanciale, che sporgeva un poco dal materasso e lì l’odore delle lenzuola si affievoliva, mentre si rafforzava quello della polvere sul pavimento e del soffice tappeto accanto al letto.
Con un lampo d’intuizione, il naso capì dove si trovava e si spostò sul materasso in modo da poter finire sul tappeto, guidato dall’odore del tappeto stesso, dei piedi di Tommaso sotto le coltri e persino da quello (simile ma differente e più distante) delle sue ciabatte. Atterrò sul morbido senza farsi male, ma nella caduta perse completamente l’orientamento.
Mentre pensava a come capire dove andare, ripensò a come il suo stesso olfatto lo avesse guidato e iniziò ad annusare, assaporando, selezionando e identificando i vari odori e la direzione e da cui provenivano.
La ricerca fu essa stessa un evento di tale bellezza che il naso vi si dedicò più del necessario. Grazie al fatto che la porta della camera era socchiusa (per meglio far circolare l’aria) riuscì persino a percepire tenuissimi odori provenienti da zone opposte della casa, scoprendo di riuscire a distinguerli fra loro e addirittura a ignorarne alcuni, se voleva: il profumo del sapone dall’olezzo della muffa che si formava negli interstizi delle maioliche del bagno, il sentore residuo delle cibarie dalla lievissima puzza dei rifiuti nel secchiello della spazzatura in cucina, l’odore del gatto e della sua lettiera, la fragranza delle piante in soggiorno e quelle sul balcone, il profumo preferito della mamma e il dopobarba di papà e così via.
Alla fine, tornò alla sua fuga: dritto davanti a sé c’erano polvere, sporcizia, bambolotti di pezza e fumetti, che Tommaso nascondeva sotto il letto. Ma dalla sua destra veniva l’odore della libertà, quello dell’aria aperta proveniente dalla porta-finestra aperta fino al pavimento, protetta da fitte sbarre, ma non tanto strette che persino un nasone come lui non potesse attraversarle. E così fece.
Mentre stava pensando a come superare il parapetto, gli si avvicinò un odore di cui sarebbe dovuto ricordare prima: era il gatto Birillo, che dormiva nella sua cesta sul balconcino della cameretta ed era accorso a controllare quell’inconsueta “novità” che aveva invaso il suo territorio.
Per fortuna Birillo era d’indole giocherellona, ben trattato e persino ben pasciuto: tutto quello che voleva era un po’ di innocente divertimento e sballottolò il povero naso un po’ di qua e un po’ di là, ma senza usare veramente veramente né i denti né gli artigli. Alla fine il naso si ritrovò nuovamente vicino alle grate e, complice un momento di disattenzione di Birillo, rientrò in camera di tutta fretta.
Non era stata una bella esperienza, ma sapeva di essersela cavata con appena qualche graffio e che sarebbe potuta finire molto peggio: divenne consapevole dei reali pericoli dell’impresa che aveva tentato, abbandonando ogni fantasia di tentare l’avventura da solo.
Ma neppure voleva continuare ad arrecare dolore a Tommaso e non sapeva cosa fare.
Mentre pensava, in preda allo sconforto, ricordò quanto avevano sofferto i proprietari dei nasi fuggitivi per la loro scomparsa, con quanto impegno li avessero cercati e quanto fossero stati felici del loro ritorno. Il naso della storia di Rodari, in particolare, aveva chiesto al suo padrone di essere trattato un po’ meglio, dopodichè erano tornati amici.
Il naso di Tommaso aveva pensato che nel proprio caso, essendo il naso la causa dei guai, la situazione fosse completamente differente, di modo che la scomparsa avrebbe arrecato a entrambi grandi benefici. Ma se si fosse sbagliato su Tommaso come sulla sua fuga? Se anche per Tommaso restare senza naso non fosse peggio che averne uno enorme?
Inoltre, se un naso era così importante, magari poteva anche trovare un modo per compensare tutti i fastidi che arrecava al suo proprietario.
Si ricordò così di quanto lo avessero sorpreso e deliziato tutte le scoperte di quella notte sull’olfatto e decise che le avrebbe condivise con Tommaso.
La mattina seguente, Tommaso scoprì di essersi ferito il naso senza sapere come; mentre andava a medicarsi, maledicendo come al solito la propria estremità e la propria sfortuna, Tommaso si sorprese di avvertire il buon profumo dei fiori e la dolce, calda, appetitosa fragranza della colazione che lo aspettava. In bagno percepì un altro insieme di odori e sensazioni; persino l’odore del disinfettante sembrava qualcosa di inconsueto, non particolarmente gradevole o sgradevole, ma ti incuriosiva.
E dalla finestra entrava un mondo di aromi che parlava di una nuova giornata che cominciava, con forse qualcosa di brutto in arrivo, ma chissà quanto di bello.
Così, poco per volta, Tommaso e il suo naso cominciarono a scoprire quanto di buono ci fosse nel proprio olfatto e in sé stessi. Confrontandosi con gli amici, Tommaso si rese conto di quanto fosse acuto il proprio odorato e che alcuni glielo invidiavano.
Rimase a bocca aperta quando un ragazzo, arrivato da poco nel quartiere, gli disse di non badare a “quei quattro deficienti che ti tormentano”. Siccome era nuovo, avevano canzonato anche lui dandogli dello spilungone, rimanendo scornati quando gli aveva riso in faccia, senza nemmeno spiegarli che avevano sbagliato il “punto debole” da colpire: gli piaceva il basket e l’altezza lo avvantaggiava.
A poco a poco, Tommaso cambiò, tornando il ragazzino allegro che era stato una volta. Anzi, fu anche più contento, perché accettò il proprio nasone.
Si rese conto che, anche senza il suo fiuto fino (ed era una gran cosa), avere lo svantaggio di un naso grosso e buffo non ti impedisce di trovare mille cose in grado di rendere la vita bella e degna di essere vissuta.
I suoi tormentatori continuarono a provocarlo, ma ormai “Tonnaso” li aveva capiti anche troppo bene e non abboccò: sapeva che i loro insulti, per quanto brutti, non meritavano alcuna considerazione e che comunque avrebbe fatto solo il loro gioco.
Prese in considerazione l’idea di vendicarsi in qualche modo, ma vi rinunciò ben presto: aveva un’indole gentile e l’idea non gli piaceva. Decise di limitarsi a trovare un modo per difendersi, se e quando se ne fosse presentata la necessità.
Ma anche questo si rivelò superfluo: innanzi tutto, vedendo che Tommaso non dava più soddisfazione e che anzi i suoi nuovi amici cominciavano a difenderlo, i prepotenti cominciarono a trascurare Tommaso, preferendo bersagli più facili. Poi, prima di lasciar stare definitivamente “Tonnaso”, il gruppetto in questione finì nei guai per altre vie; così venne allo scoperto anche il resto e Tommaso e molte altre vittime ricevettero giustizia.
Il soprannome di “Tommaso tutto naso” ormai gli era rimasto, ma gli amici almeno lo facevano senza malizia e lui, capendolo, non ci badava. A un certo punto cominciarono anche a chiamarlo “Il Grande Tonnaso”, con ammirazione. E gli piacque.

Il Re dell'Isola








Ho visto un cortometraggio in computer grafica di uno Studio italiano: si chiama "il re dell'isola", è ambientato a genova e non lo raccomando solo per sostenere i prodotti italiani, è veramente bello.

Questo è il link dove vederlo e magari scaricarne l'artbook

http://www.vimeo.com/5709349



la pratica rende perfetti: dovrei essere riuscito a inserire direttamente anche il video, non solo il link.

Il re dell'isola (The king of the island) from artFive on Vimeo.